E’ FESTA A ROMA LA GARBATELLA COMPIE 99 ANNI

GARB

Il 18 febbraio il quartiere romano della Garbatella compirà 99 anni, ma lo sguardo di abitanti, comitati ed istituzioni è già rivolto al prossimo anno. Nel 2020 scoccheranno i cento anni da quando re Vittorio Emanuele III, posò la prima pietra in piazza Benedetto Brin in quella zona di campagna sui Colli di San Paolo che la giunta di Ernesto Nathan ideò per i futuri lavoratori portuali: il progetto iniziale era di collegare l’area al porto di Ostia con un canale navigabile, parallelo al Tevere, che però non fu mai realizzato. Sono già dunque in piena attività i preparativi per il centenario del quartiere nato sul modello delle “Città Giardino” sorte in Inghilterra – come testimoniano i ‘lotti’ più antichi dei 62 costruiti su 26 ettari, villini economici di due piani circondati da orti e giardini costruiti dall’Istituto Case Popolari – e poi trasformatisi con l’avvento del fascismo quando nacquero i cosiddetti “alberghi collettivi”, grandi edifici con singole stanze da letto e spazi comuni per ospitare i tanti romani “sfrattati” dal centro di Roma, dove erano in corso i grandi lavori.
L’Ottavo municipio, il Comune, la Regione, l’Università Roma Tre e la Camera di Commercio e rappresentanti dell’Ater si sono già incontrati due volte e stanno per costituire il Comitato “Garbatella 100″, che sarà sancito da un protocollo d’intesa con l’obiettivo – come spiegato dal presidente del municipio Amedeo Ciaccheri – di rendere il centenario un appuntamento non solo della Garbatella ma di tutta la città, ricco di eventi culturali e al tempo stesso un’occasione per un recupero urbano e architettonico del quartiere. Tra le proposte, che ora dovranno essere vagliate, c’è la ristrutturazione dei lotti più antichi, la sistemazione delle principali piazze come Largo delle Sette Chiese, piazza Biffi, piazza Bartolomeo Romeo o piazza S.Eurosia, il restauro della Fontana Carlotta, uno dei simboli del quartiere, dove l’acqua sgorga da una testa femminile, appunto Carlotta che, la leggenda narra, fosse l’ostessa “garbata e bella” da cui prende proprio il nome la Garbatella. E per sostenere il restauro della fontana è già partita una raccolta di adesioni, mentre è in corso un’azione di volontariato promossa dal comitato di quartiere per una bonifica di piazza Brin, dove si trova la prima pietra di fondazione. Anche la Cna ha scelto di dare un contributo e si occuperà di realizzare una mappatura delle botteghe storiche del quartiere da salvaguardare.
Altra iniziativa per il centenario è stata promossa dall’VIII municipio che ha indetto un concorso di idee rivolto alla cittadinanza per la creazione di un logo che diventi il simbolo della Garbatella e della sua “festa” in ogni evento del 2020. Il 24 febbraio in piazza Damiano Sauli, dominata dalle quattro aquile littorie frutto del razionalismo dell’architettura fascista collocate sulla scuola elementare “Cesare Battisti”, set della famosa serie televisiva dei Cesaroni – il presidente del municipio comunicherà al “popolo” della Garbatella quale sarà il logo scelto e si augura che potrà essere anche l’occasione per illustrare alcuni punti del programma del centenario. Ma sarà anche una festa col concerto del gruppo “Il muro del Canto” dal titolo “L’amore mio non more”. Il clou dei festeggiamenti per le 99 candeline del quartiere sarà invece il 18 febbraio con il concerto della banda musicale del corpo di Polizia locale di Roma Capitale e la Marcia della Pace con gli alunni delle scuole elementari e medie da piazza Benedetto Brin a piazza Oderico da Pordenone, dove verranno apposti – su quello che nel quartiere viene considerato l’Ulivo della Pace – i pensieri dei ragazzi dedicati alla pace e al decoro, filo conduttore del compleanno targato 2019.
Sono tantissimi gli appuntamenti da qui al 24 febbraio: mostre fotografiche come “I ricordi nel cassetto” tratta dalle collezioni private delle famiglie e delle istituzioni della Garbatella, visite guidate, concerti, presentazioni di libri, tornei sportivi, tante iniziative per brindare a quel quartiere popolare e storicamente “rosso”, il più amato da Nanni Moretti, come ammette in un episodio del film “Caro Diario”, e visitato il 13 dicembre del 1931 dal Mahatma Gandhi.
FONTE SITO ANSA FEBBRAIO 2019