Napoleone vita da imperatore all’elba come a Parigi

Napoleone

Napoleone costretto all’esilio sull’isola d’elba vi resta dal maggio del 1814 al febbraio del 1815 ed ha solo 44 anni qui l’ l’imperatore viveva nello stesso modo che a Parigi.
Le sue residenze all’elba villa san martino insieme a villa dei mulini entrambe in portoferraio quest’ultima destinata alla vita pubblica e di rappresentanza costituiscono l’unico vero palazzo imperiale di Napoleone in Italia e l’unico dove l’imperatore nel corso della sua frenetica esistenza abbia abitato continuativamente per oltre dieci mesi.
Villa san martino situata in località san Martino nel comune di portoferraio è una casa dalle caratteristiche architettoniche modeste di stile neoclassico costruita con pietra elbana che si immerge in un luogo lussureggiante che Napoleone scelse come dimora per trascorrere i mesi più caldi della sua vita privata durante il suo esilio elbano.
L’acquisto di Villa san martino avvenne nel giugno del 1814 a nome della principessa paolina e del principe borghese per 41.539 franchi.
L’imperatore affidò all’arch. Paolo Bargigli l’incarico di trasformare un caseggiato fatiscente in una piccola villa e come era solito fare impose che tutto venisse realizzato ‘comme a paris’ avendo cura dei dettagli degli arredi e delle decorazioni delle sale.
Il Bargigli riuscì a creare una dimora che su scala ridotta ripercorreva schemi di altre residenze napoleoniche.
Ne sono una testimonianza le migliaia di libri, le preziose suppellettili, i ben 1152 pezzi di porcellana di Sèvres, gli oltre 70 cavalli da sella e da tiro, le 15 carrozze, gli argenti che Napoleone fece arrivare assieme ai lettini da campo e alle tende ‘da campagna’.
L’architetto realizzò una residenza che si sviluppa su due livelli: uno superiore che presenta, come sale principali, la grande stanza con decorazioni a motivi egittizzanti, la sala egizia, dall’esplicito richiamo alla campagna d’egitto, e quella del nodo d’amore che allude alla separazione di napoleone dalla consorte Maria luisa, ed un piano inferiore destinato ad accogliere i servizi e il cabinet de bain detto bagno della verità o di paolina.
La partenza di napoleone, le vicende che seguirono gli innumerevoli cambi di proprietà e di destinazione d’uso della villa san martino, portarono questa residenza ad un progressivo decadimento e alla dispersione degli arredi originari. I mobili di grande pregio e fattura che attualmente arredano le sale sono stati rinvenuti sul mercato antiquario.
La residenza dell’imperatore trova un suo maestoso ampliamento nel 1851 su volere del principe russo Anatolio Demidoff, quest’ultimo si sposò con la nipote di Napoleone Matilde Bonaparte. L’ampliamento si concretizzò nella realizzazione di una galleria decorata con coppie di colonne di granito. Anatolio dopo la morte di Napoleone vi sistemò una sorta di museo a lui dedicato.

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